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Arco

Asta di legno ricurva tenuta in tensione da una corda, sulla quale s’incoccano le frecce. Più lungo è l’arco, più lontano sarà il suo tiro.

Impugnatura

Può essere flessibile ma generalmente è rigida, un poco più spessa del resto del corpo e delimitata da un manicotto di pelle o di legno.

 

 

I FLETTENTI

Si distinguono in superiore ed anteriore rispetto all’impugnatura, sono la parte fondamentale dell’arco: quando questo viene posto in trazione, accumulano l’energia che sarà restituita al momento del rilascio imprimendo la spinta alla freccia.

Da qui il vantaggio dato dalla leggera curvatura delle estremità dei flettenti negli archi ricurvi che n’aumentano la velocità di chiusura.

 

 

Le Nocche

Sono poste all’ estremità dei flettenti, sono le sedi per inserire gli occhielli della corda in genere presentano dei rinforzi in osso, corno altri materiali semi elastici.

 

La Corda

E’ composta da diversi fili, da 12 a 16 per lo più, e può essere costruita di materiali diversi . Le corde sono di due tipi: la corda "senza fine", assemblata da fili paralleli tenuti assieme da avvolgimenti di un altro filo attorno agli occhielli e dal serving e la corda "fiamminga" composta di due fasci di fili ritorti l’uno sull’altro.

Le corde fiamminghe possono avere anche un solo occhiello mentre il capo inferiore viene legato alla nocca inferiore dell’arco mediante un "nodo dell’arciere".

 

Il Serving

Il serving è un avvolgimento di filo attorno alla corda, da circa 2" sopra il centro a 6" circa sotto di esso e serve ad avere un incocco sicuro ed a proteggere la corda stessa da eventuali urti contro il parabraccio.

Il punto di incocco è un anellino di metallo o di filo sulla corda che segna il punto al di sotto del quale si deve incoccare la freccia perché sia posizionata con la corretta inclinazione e non "cavalchi" in uscita.

Il Brace-height è la misura della distanza che va dall’impugnatura alla corda; ogni arco ha un brace ottimale.

 

 

Tipologie di Archi

-Arco Corto (abili tutte le razze tranne i Nani; Angeli, Demoni e Mannari solo in forma umanoide): Arco di semplice fattura a breve gittata, lungo circo 150 cm.

 

-Arco Corto Composito: é una variante, costruito con materiali diversi degli archi corti, più flessibile dei precedenti ne aumenta ancora la portata. Sono più efficaci perché la tensione da loro supportata è maggiore.

 

Tipologia d’armi (le più diffuse)
Arco: Abili tutte le razze tranne i nani ed i mannari trasformati.

Arco lungo: Abili umani,vampiri, demoni, angeli, mannari (solo in forma umana)

Arco composito: Abili umani,vampiri, demoni, mannari (solo in forma umana)

 

L’Equipaggiamento


Le “Frecce”, lunghe un braccio, sono costituite da:
- una parte centrale detta “Asta”;
- dall’impennaggio in penne d’oca, essenziale per la stabilità;
- dalla parte terminale detta “Cocca” dove è presente una piccola rientranza per permettere l’ancoraggio della freccia alla corda nel punto di incocco;
- dalla “Punta” costituita da materiale più pesante, per ottimizzare l’equilibratura. Può essere di due tipi: a lame doppie o quadruple,
per lacerare una cotta di maglia; senza lame ma ogivale per sfondare corazze (tipo proiettile).
Le frecce vengono riposte nella “Faretra” che può essere legata alla vita o posta a tracolla sulla schiena.

 

 

Le Protezioni

 

-         il “Paradita” non è altro che una protezione dell’interno della mano che tenderà la corda, si chiama guantino ed è in cuoio;
- nel braccio che sosterrà l’arco avremo un “
Parabraccio” che ci proteggerà dalle abrasioni che la corda, al continuo passaggio, potrebbe provocare. Anche questo in cuoio e legato da stringhe, posizionato a coprire quasi per metà l`’ avambraccio fino al polso; le stringhe ovviamente stanno all’esterno;
- la
Dragona, ovvero il laccio di cuoio che lega l’arco al polso sinistro (per un tiratore destro). Come vedremo la mano che impugna l’arco non dovrà stringere con forza l’ arma bensì dovrà essere così morbida che dopo aver scoccato l’ arco stesso tenderà a cadere.

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La Posizione

Veniamo ora ad illustrare l’esatta  posizione dell’arciere.

 

Posizione a “T”: i piedi larghi circa come le spalle (ove possibile) e paralleli tra loro. La schiena, il collo e la testa dritti; la testa è voltata sul lato del bersaglio mantenendo immobile il resto del corpo; gli occhi entrambi aperti. Il braccio della corda piegato al gomito, dato che tiene la corda, e parallelo al terreno. Bisogna fare sempre attenzione a non incappare nel comune errore di sollevare o abbassare il gomito (si rischia di lanciare altrove la freccia). Il braccio che sostiene l’arco è sollevato, a formare un angolo retto con il resto del corpo, e disteso in direzione del bersaglio, quindi in linea con le spalle; in questo modo l’arco si trova in posizione perpendicolare con il terreno. Si deve impugnare l’arco centralmente e stringerlo il meno possibile, quanto basta per non lasciarlo cadere al momento dello scocco. Anche se durante una battaglia o uno scontro a volte le condizioni precarie in cui un arciere è costretto a tirare non gli permettono di mantenere una corretta impostazione del corpo, è comunque un bene che sappia almeno quale dovrebbe essere.

 

 

 

Quindi, riepilogando, la posizione che deve assumere un arciere è la seguente:
Piedi ben poggiati sul terreno e gambe leggermente divaricate (parallele alle spalle tanto per intenderci), il bersaglio deve venire a trovarsi al fianco dell’arciere e non di fronte,

 se l’arciere è destro, terrà l’arco con la mancina e tenderà l’arco con la destra,

se è mancino, farà l'opposto. Terrà ben dritto e fermo il braccio con cui mantiene l’arco, formando un angolo di 90° gradi con il resto del
corpo (maggiore sarà l’angolo, più lontana sarà la gittata dell’arco). Il volto girato verso il bersaglio e si prenderà la mira non seguendo l’intera freccia ma solamente la punta.

 Si tenderà dunque l’arco e
una volta incoccata la freccia, andremo a sfiorare la guancia con la mano che tende la corda (in questo modo si assicura una ripetitività ai colpi e quindi un punto di riferimento),

dopo di che potremo lasciar andare la freccia.
 

Uso dell'Arma

 

Per scoccare con un arco i passaggi (azioni) fondamentali da Rispettare in Gdr sono 3:

-         INCOCCARE la freccia e tendere l’arco

-         MIRARE al bersaglio scelto

-         SCOCCARE in sua direzione

 Per rendere le azioni più interessanti è bene integrarle con qualche particolare visivo, ovviamente questo è sconsigliato se si è nel mezzo di una battaglia, perché si
deve essere molto rapidi nelle azioni, e fare attenzione però anche agli attacchi che eventualmente riceverete.

Ricordiamo anche che un buon arciere non lascia la corda sempre in tensione sul suo arco, ma provvederà a mettere la corda ogni qualvolta dovrà usarlo;

bisogna inoltre  fare attenzione a ogni cosa: condizioni metereologiche, luogo, presenza di innocenti vicino ai bersagli, e ovviamente anche per
l’arciere vale la regola della non auto-conclusione della corsa della propria freccia.
Vi consiglio sempre e comunque di integrare leggendo anche le REGOLE di Lot.


L'arco è un arma piuttosto veloce, ma se maneggiato scorrettamente diviene impreciso. Deve essere usato nelle lunghe distanze, perché la freccia riesca, acquisendo velocità, ad essere efficace contro protezioni come armature.

 Il suo difetto maggiore è che nelle operazioni d’incocco e puntamento si rimane in balia degli attacchi nemici.

 

[Le azioni da usare in tutto sarebbero SEI ma di solito se ne usano solo TRE]

 

Le SEI iniziali sono:
1) Si estrae la freccia dalla faretra
2) Si incocca la freccia nell'arco
3) Si tende l'arco
4) Si trova la linea
5) Si mira al bersaglio
6) Si scocca
[Il tutto chiaramente più particolareggiato]
 

Invece, durante le battaglie, ove ci sono molti nemici da colpire e si viene attaccati, si usano solo QUATTRO o TRE azioni:

1) Prende la freccia
2) Tendi la corda e miri
3) Scocca la freccia

-Nota Bene: Ogni volta che si tira una freccia bisogna tenere conto, in una delle azioni, del vento o delle condizioni metereologivhe

 

Il Tiro con l'Arco

 

Pretrazione
Consiste, dopo aver incoccato una freccia, nel tendere appena un poco l’arco concentrandosi sulla mira futura, controllando di aver assunto una posizione corretta mentre con la mente in automatico si ordinano le varie fasi successive al corpo.

Trazione, ancoraggio e contatti al viso con le dita indice (sopra la cocca) e medio e anulare (sotto la cocca) si prende e si tende l’arco fino a portare la mano che tende la corda al lato del viso; la corda tocca il lato delle labbra e la punta del naso:
questi punti sono e devono essere fissi ad ogni tiro che sommati alla ripetitività della posizione danno ogni tiro uguale all’altro.
La
trazione deve essere costante e continua.

 L’ancoraggio non è un momento statico, è solo un rendersi conto che i contatti ed i punti sono sempre gli stessi, si affina la mira fino alla perfezione.

Rilascio, dopo aver preso accuratamente la mira si rilascia la corda facendo partire la freccia.

L’Arco nel GDR

Esistono nei Giochi di Ruolo delle situazioni a cui l’arciere farebbe bene a concedere attenzione. Innanzitutto è da notare che gli arcieri non sono costretti a usare l’arco in tutte le situazioni, anzi in determinate circostanze l’uso dell’arco viene addirittura sconsigliato.

 L’arco è molto efficace quando può coprire certe distanze, è proprio questo il suo vantaggio sulla spada e sulle lame non da lancio in genere, ma in luoghi stretti o comunque dotati di poco spazio l’arco diventa praticamente inusabile.

Altra circostanza in cui valutare con attenzione se usarlo o meno è quando non si gode di una buona visibilità; in questi casi ne è sconsigliato l’uso poiché in missioni in compagnia l’arciere potrebbe ferire un innocente. E’ bene dunque che ogni arciere porti con se anche una lama sapendola anche usare in maniera adeguata. L’arciere dunque, armato di arco e spada, difficilmente potrà permettersi di portare con se anche uno scudo poiché peso e ingombro dello scudo stesso inciderebbero sulla fluidità del tiro con conseguente perdita di
velocità e di mira.

Come per lo scudo anche l’armatura di un arciere potrebbe essere motivo di disturbo; si consigliano corpetti in cuoio rinforzato o cotte di maglia leggere.

In genere gli arcieri si dispongono in seconda linea rispetto alla fanteria; sia perché non dispongono di una difesa efficace sia perché possono combattere anche stando a distanza dal nemico e non a stretto contatto con esso.
Nell’uso dell’arco il più delle volte risulta riduttivo “scoccare frecce a ripetizione”; tale azione sminuisce il lavoro di ogni arciere e ne indebolisce lo stile con conseguente inefficacia del tiro. Il consiglio è quello di dedicare molta attenzione a ogni  freccia scoccata, ai dettagli della posizione e dei movimenti del proprio corpo e del bersaglio a cui si mira.

 

Obiettivo di un Arciere

Tirare con l’arco non è complicato ma richiede molta concentrazione, attenzione, fermezza e sangue freddo; ricordate che l’arco per un arciere è principalmente un’arma di difesa nei GdR e non un mezzo di divertimento come nei tornei.
L’arciere deve fare molto esercizio fino a raggiungere uno stato in cui considererà l’arco non come un oggetto che utilizza bensì come al prolungamento del proprio braccio. L’obiettivo che ogni arciere dovrà raggiungere sarà l’acquisizione, ottenibile solo con la pratica, di una certa fluidità e dinamicità di tiro. La dinamicità in particolar modo consentirà un grande vantaggio: la velocità del tiro. E’ necessario per ogni arciere allenarsi a tirare mantenendo fissa la concentrazione sul bersaglio, senza mai distoglierla. L’operazione di incocco, che prelude al tiro, deve diventare automatica e assolutamente ininfluente sul flusso dell’azione, finalizzata a cogliere il bersaglio.

L’arciere è per antonomasia un combattente che deve trovare la pace interiore dentro di sé, perché tirare con l’arco è un arte, sono le emozioni, che vengono liberate sotto forma di freccia.
Un bravo arciere, innanzitutto sa quando utilizzare l'arco, momenti opportuni e luoghi, nel momento s’intende quando non è troppo vicino, quindi consideriamo una 25ina di metri, e quando non è nemmeno troppo lontano, 100 metri, perché risulterebbe parecchio difficoltoso prendere il nemico, ancor di più se in movimento; luoghi perché non è consigliato usare un arco in taverna, luogo ideale sarebbero i giardini e gli spazi aperti.