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Balestra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Composizione

1 - Nodo del nervo;   2 - Arco di lamine di corno;   3 - Supporto del bolzone o dardo;   4 - Perno della forcella;   5 - Briglia;   6 - Sede per il bolzone;   7 - Cordella della noce (scoperta);   8 - Noce;   9 - Cartella in osso;   10 - Fermo del bolzone;   11 - Chiave;   12 - Traversino (per fissare le cordelle del martinetto);   13 - Briglia o cappio del martinetto;   14 - Scatola con rotismi del martinetto;   15 - Teniere;  
Martinetto
16 - Crocco a due artigli; 17 - Dentiera, cremagliera;


Descrizione dell`arma

la balestra consiste in un corpo centrale in legno, chiamato TENIERE, al quale è fissato un arco, composto da due aste flessibili chiamate flettenti, i quali, accumulano energia che poi viene restituita al dardo. Sul teniere, vi è un a scanalatura, chiamata CURSORE. In questa scanalatura, si inserisce il dardo, durante la fase di scocca.

Alle due estremità dei flettenti, vi è fissata una corda chiamata TENSORE,  di origine animale o vegetale come il lino, la canapa, etc. Questo viene tirato indietro sino a raggiungere il meccanismo di scocca, dove viene “agganciato” e fissato con il NOCE, una specie di sicura, che trattiene la corda in fase di carica. Scoccato il dardo, si dovrà provvedere a riportare il noce alla posizione iniziale, per poter accogliere ancora la corda per il tiro successivo. Qualora non vi fosse la necessità di scoccare un nuovo dardo si dovrà riportare il noce alla posizione di riposo.

Posta anteriormente alla balestra, al centro dell'arco flettente, vi è una STAFFA, solitamente di metallo, che consente, una volta posta la balestra con punta in basso sul terreno, di inserire il piede nella stessa, permettendo l'inizio delle operazioni di caricamento.

 

Una distinzione fondamentale va fatta tra la balestra portatile di uso individuale detta balestra a mano e quelle di grandi dimensioni usate come arma d'assedio dette Balestre da posta, uguali a quelle comuni ma più grandi.

Queste balestre permettono al dardo di raggiungere i 40-180 metri di gittata.
Considerata la potenza di lancio, i dardi sono in grado di perforare  corazze anche a lunghe distanze: la potenza varia a seconda del tipo di balestra usata; per quella a mano di circa 30 metri; quella da posta all'incirca 70 metri; è utilizzata molto frequentemente, data la sua potenza e precisione rispetto all’arco, porta però lo svantaggio della lentezza di caricamento: circa due tiri al minuto contro le dieci frecce scagliate da un arciere esperto.

Paragonandola a un arco, la balestra riesce a raggiungere distanze più elevate e ad imprimere una forza d'impatto maggiore.
Il palese difetto della balestra è quello che nelle operazioni di ricarica si resta scoperti a qualunque attacco.

E' un'arma che richiede due mani per essere usata con  efficacia, indipendentemente dalla corporatura di chi la usa.

Peso: una balestra a mano può pesare circa tre o quattro kg, una balestra da posta può arrivare all'incirca a 6 kg.



Uso dell'arma
Anche per le balestre come per gli archi, i passaggi fondamentali sono tre:
- tendere l`arco e la corda
- incoccare il dardo nella scanalatura
- mirare e scoccare verso il bersaglio


 In pratica:

Si poggia la balestra con la punta in basso sul terreno, inserendo il piede nella staffa, afferrando contemporaneamente il tensore e lo tirandolo verso di sé, lo si fa scorrere sul teniere, lungo il cursore, finché non si ode lo scatto del meccanismo di scocca, che lo “aggancia

Poi toglie il piede dalla staffa, si solleva la balestra con la mano sinistra, indi si porta la punta in direzione del bersaglio;  con la destra si  prende un dardo dalla faretra che va inserito nel cursore del teniere, portandolo indietro sino a toccare il meccanismo di scocca

Dunque si toglie il noce di sicurezza e si porta anche la mano destra
 sotto l’impugnatura della balestra già carica. Indi si prende la MIRA con l'occhio sinistro socchiudendo quello destro , si calibra il respiro fino a fermarlo in modo da stabilizzare  e fermare le braccia. Poi agendo sul grilletto si SCOCCA il dardo in direzione del BERSAGLIO, nel tentativo di colpire il CENTRO dello stesso.

(Le parti evidenziate in rosso e sottolineate vanno scritte in azione in maiuscolo)

N.B.

Spesso si prepara la balestra carica con il dardo nella volata, pronti a tirare.
Questa tecnica può risultare utile ma anche rischiosa; infatti non avendo nessuna sicura sul meccanismo di sgancio del noce, un colpo accidentale alla manetta potrebbe d'improvviso far partire il dardo.
C'è chi dichiara di portare la balestra sotto il mantello. ma escludendo il fatto che l'ingombro sarebbe tale da far accorgere chiunque di ciò che si sta portando, si rischia come detto, di infilzarsi un piede accidentalmente.
La balestra va tenuta carica per poco tempo, per non logorare la corda e non far partire inavvertitamente il dardo.